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Perché a Grillo fa comodo l’accordo PD/Pdl

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Grillo Casaleggiodi Giancarlo Grassi

E’ evidente che a Grillo l’asse PD/Pdl va più che bene: non si spiegherebbe altrimenti la scellerata linea mantenuta fin qui. Ha snidato il PD dicono, non ce n’era bisogno, si scannavano lo stesso, forse ha solo accelerato leggermente il processo di disgregazione della direzione, ma il destino di Bersani era segnato. E  Grillo lo sa. Se non lo sapesse non sarebbe spiegabile al’accozzaglia di gente impreparata di cui si è circondato, per dominarla meglio, che dirige a bacchetta con la scusa della purezza del Cittadino, quando ciò che gli importa forse sono più le entrate dal suo sito, e la possibilità di continuare a gridare contro la casta.

L’atteggiamento dei rivoluzionari dell’INPS del M5S, il Movimento che vuole cambiare il mondo senza muovere un dito, il Movimento dei Cittadini che lasciano la responsabilità agli altri, il Movimento di Rivoluzionari che rivoluzionano il linguaggio, con cambi semantici straordinari, da “Onorevole” a “Cittadino”, che hanno come capogruppo uno come Crimi che muore dalla voglia di fare un governo col PD, ma non può, e una francamente impresentabile Lombardi, antipatica, arrogante, senza nessuna preparazione, piena solo della sua spocchia da maestrina insulsa e impreparata, il Movimento dei Salvatori della Patria davanti alla scelta di rompere sul serio, lasciando perdere la candidatura perdente di Rodotà (che personalmente avrei voluto come presidente della Repubblica) per appoggiare magari Prodi, che era uno dei loro, il Movimento che ha dietro tutto un popolo del web (27mila e poco più votanti, meno della metà delle preferenze ottenute da Matteo Richetti nella sola città di Modena, per dire), ha di fatto sancito la sua scelta: appoggiare il PD/Pdl facendo finta di contestarlo, anzi contestandolo visceralmente, ma strumentalmente.

Per rimanere all’opposizione. Di fatto Il Movimento nato per cambiare l’Italia, con le sue ridicole rigidità, ha fatto perdere l’ennesimo treno all’Italia.

 

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