Mentre nel Paese infuria una delle battaglie politiche e sociali più importanti degli ultimi decenni, dagli sviluppi davvero imprevedibili, che mette in gioco le vite dei cittadini tutti, e anche naturalmente di quelli gay o lesbiche o lgtb o lgtbqueer che senza appartenenza si muore, i siti gay seri, quelli con le parole queer o gay nel dominio si chiedono se Robin Hood fosse gay in uno straordinario esercizio di estraniamento dal reale che ricorda un po’ alcuni libri di fantascienza un po’ beceri, anzi ancora più beceri.
Volevano pubblicamente ringraziare gli stimati signori che si occupano di cose così serie, scusandoci di non essere all’altezza di capire come mai l’informazione gay in questo paese, fatta dai siti reputati seri debbano ridursi alle attività sessuali di personaggi più o meno famosi, alle dimensioni del cazzo altrui e alla pubblicazione di culi nudi.