di La Lurida twitter@lalurida
Non c’è che dire, il colpo mediatico delle piume fucsia è stato straordinario, mezzi nazionali ed internazionali si sono soffermati sulla straordinaria bellezza del suo incarnato circondato da sì sfacciata nuance e sulla sua nonchalance nell’indossarla, così che per la prossima volta le raccomandiamo anche parrucca e tacchi a spillo.
Non per amore della polemica, ma per attaccamento agli stereotipi.
La trovata delle piume fucsia, indossata anche dal presidente di Arcigay Flavio Romani, che bisogna essere sempre in buona compagnia, per presentare il Gay Pride di Palermo è stata davvero geniale, non so se Titti De Simone e Maria Grazia Cucinotta siano state spettatrici passive (che non è una battuta a sfondo sessuale, dato che cattivo gusto chiama cattivo gusto, come insegnano gli abiti della Lollobrigida) o si siano trovate loro malgrado coinvolte nella pessima esibizione di machissimo sindaco di sicilianissimi geni che per sfoderare tolleranza e simpatia emula dal collo in su, un attempato femminiello napoletano dopo un tombola eterna.
Di certo si poteva evitare e spero che si eviterà in futuro, dato che in questo paese le associazioni lgtb invece di rivendicare diritti seri in luoghi deputati, si accontentano di ripetere Gay Prides nelle stesse città, per poi lamentarsi di contare meno del due di coppe con briscola a bastoni.
La prossima volta, scelga una mise completa, magari un tailleur, così chi parla di carnevalate, almeno avrà, per una volta, ragione.
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)