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Francia, il Senato non ascolterà le associazioni omofobe (lo abbiamo già pubblicato, ma voi siete lenti)

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Manif-pour-Tous-300x199di Daniele Santi

Come abbiamo già pubblicato lo scorso 1 marzo, il Senato francese lo ha messo in quel posto a quei mattacchioni della Manif pour Tous, quelli che pregavano per le strade contro i matrimoni gay che per loro le leggi sulla laicità valgono meno della carta igienica, sono furiosi dopo che la loro richiesta di bloccare la legge sul Matrimonio per Tutti e le adozioni per tutti è stata definita “inammissibile”.

L’Associazione aveva lanciato una petizione su scala nazionale per poi presentarla al Consiglio economico, sociale e ambientale (Cese) francese, dimenticandosi che detto Consiglio può pronunciarsisolo su richiesta del Primo Ministro, favorevolissimo alla legge sul Matrimonio per Tutti, quindi ciccia.

L’Associazione Manif Pour Tous ha inviato una nota stampa dove manifesta il suo disappunto e si diceinfastidita (car il sont pouvres) che a sostegno della loro tesi non sia stato fatto uno strappo alle leggi, invitando i suoi militanti a scrivere una lettera di protesta a François Hollande.

Non contenti hanno annunciato una nuova manifestazione per il prossimo 24 marzo a Parigi, ancora sugliChamps Elysées, distrutti dalla precedente manifestazione (che il diritto dell’ambiente non è contemplato dai bravi integralisti che pregano per le strade)  e appena rimessi a nuovo con una spesa di circa centocinquantamila euro.

La sola cosa nuova che possiamo aggiungere è che Jean-Pierre Michel, primo vicepresidente della Commissione Legislativa del Senato francese e futuro ponente nella camera alta della legge sul matrimonio ugualitario il prossimo 4 aprile ha indirizzato una durissima lettera a quei simpaticoni della Manif pour Tous che pubblichiamo di seguito grazie a Tetu.com e traduciamo anche per chi non conosce il francese.

Jean Pierre Michel

 

Rispondo con la presente alla vostra lettera del 14 febbraio 2013 (…) riguardo al progetto di legge sul matrimonio per le persone dello stesso sesso (…) Non vedo l’utilità di ascoltarvi per molte ragioni(…)

Nutro molte riserve in merito al vostro collettivo. Voi stessi scrivete di “Non avere alcuna risorsa e nessun mezzo di finanziamento. Affermate che le vostre manifestazioni si sono tenute, secondo tutti gli osservatori, organizzatori e manifestanti, con dignità e rispetto per tutti, a partire dai gay”.  Il mio punto di vista è chiaro (…) Voi rappresentate la peggiore omofobia, quella che dice: “Non ho nulla contro gli omosessuali, ho moltissimi amici omosessuali, ma mi oppongo all’uguaglianza che gli è dovuta” (…) nella stessa linea di chi dice “Non sono razzista, è il mio vicino a essere nero” (…) Negate la vostra omofobia come altri negano il loro razzismo.

Come cattolico penso che le somme che avete destinato alle vostre manifestazioni (…) avrebbero potuto essere destinate a organizzazioni vicine alla Chiesa Cattolica.

Sono altresì shoccato e non sono il solo (…) per le dichiarazioni che alcuni di voi hanno lanciato in occasione della vostra manifestazione de 17/11/2012 (…) como quella del Signor Xavier Bongibault che paragonava (…) Adolf Hitler a François Hollande.

Questa lettera, così come la vostra, sarà pubblicata sul mio sito internet e sulle reti sociali.

Distinti saluti,

Jean Pierre Michel

 

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