Sono sconcertato nel vedere la quantità di post, opinioni, cazzate, inutili diatribe, tempo perso, sul Social Network che tira fuori il Peggio degli Esseri Umani chiamato Facebook: la prima considerazione è che gli Italiani non cambiano mai, tutti hanno ragione, nessuno ascolta nessuno, si disprezza il buon senso, e si vuole sempre la soluzione migliore (la mia) e subito, l’offesa è immediata e feroce, l’insulto anche, e i più intolleranti sono coloro che non dovrebbero esserlo (magari perché discriminati per qualche motivo).
La discussione su ciò che dovrebbe succedere ora in parlamento ha raggiunto livelli d’idiozia che raramente ho riscontrato negli ultimi anni della mia inutile esistenza: di colpo tutti sono statisti, politici, perfetti conoscitori della macchina pubblica, puri e duri o duri e puri che è lo stesso, tutti sono il perfetto deputato, il perfetto senatore, il perfetto segretario di partito, un po’ come succede con il calcio, tutti son meglio di Guardiola o di Stramaccioni (che non ci vuole neanche tanto). I commenti sono sagaci (sic) come un teso di Jovanotti.
La domanda è una sola: se stiam sempre su Facebook a fare verità delle nostre inutili cazzate, dove troviamo il tempo per costruire il paese che vorremmo?