Un po’ affannati, rincorrendo dati di qua e di là che non combaciano, e che non hanno nemmeno una logica che li leghi, ci rendiamo conto di quanto tutto questo sforzo per produrre informazione informazione oggettiva che in molti stiamo compiendo, sia in realtà vittima della grande malattia che affligge l’Italia: l’inaffidabilità. Tutto vogliamo dire la nostra, pontifichiamo sul nulla, ci occupiamo di sondaggi, proiezioni, sensazioni, intuizione, agiamo su quelle e non abbiamo la pazienza di aspettare i risultati veri. E vedere la realtà.
Una comica (e drammatica insieme, come in un lazzo di Commedia dell’Arte) situazione che riflette perfettamente l’italico gestire il quotidiano, l’informarsi, il conoscere. Una grande confusione che regna ovunque, giornalisti che intervistano politici sul nulla,per proseguire una programmazione che sarebbe meno vuota se sospesa.
L’Italia televisiva e cialtrona non è cambiata.
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