Molti dei nostri lettori non ricorderanno il film Gola Profonda, era il 1972 e magari loro guardano anche altre cose, però il film fu il trionfo del cinema porno, una rivoluzione, e rese Linda Lovelace (morta a 53 anni in un incidente stradale) la “star’ per antonomasia, l’oggetto sessuale preferito da arrapati e frustrati eterosessuali in tutto il mondo cui il destino aveva regalato mogli allergiche alla fellatio.
La Berlinale 2013 ha proposto al suo pubblico “Lovelace” di Rob Epstein e Jeffrey Friedman, presentato nella sezione Panorama, il racconto della vita della star basato sul libro autobiografico dell’attrice, interpretato da Amanda Seyfried, che considera il film, dice Repubblica, “la svolta della mia carriera, un personaggio vero, che ha vissuto la più vasta gamma di sentimenti e stati d’animo che possano capitare a una donna”.
Lovelace, dice la critica, è un buon film con ottimi interpreti (c’è naturalmente anche James Franco, presente a Berlino con tre diverse produzioni) nel ruolo di Hugh Hefner, un film che ha ricostruito senza compiacimenti l’epoca del porno anni ’70 e che in qualche modo “rispetta” la figura di Linda Lovelace, figura che contribuì alla rivoluzione sessuale e a quella femminista.