Nasceva il 4 febbraio del 1913 e ci lasciava il 24 ottobre del 2005, Rosa Parks, la donna che con un “no” cambiò il mondo per sempre, avrebbe oggi cento anni. Attivista per i Diritti Umani, nera, stanca di vessazioni, in un’epoca in cui i neri dovevano cedere il posto a sedere ai bianchi sugli autobus pubblici, probabilmente stanca dopo una giornata di lavoro, all’ufficiale che le intimava di alzarsi per lasciare il posto a una donna bianca rispose: “no”.
Una risposta tanto semplice, ma tanto ferma che diede il via alla liberazione dei neri d’America che si compì definitivamente con l’elezione di Barak Obama alla Casa Bianca per due volte. Il“no” di Rosa Parks fu ripetuto più volte, venne arrestata, ma i tumulti che si scatenarono in città consigliarono alle autorità di trattarla con i guanti. Un gesto tanto semplice come il rifiutarsi di cedere una volta di più davanti a una ingiustizia insopportabile, scatenò una rivoluzione sociale impensabile.
Fu una donna, capaci di decisioni tanto definitive come semplici, colei che passò alla storia per avere sconfitto la segregazione e le ingiustizie nei confronti dei neri, che con la sua decisione permise agli attivisti, tra loro Martin Luther King, di iniziare il boicottaggio dei mezzi pubblici, una protesta che durò più di un anno, 381 giorni, che tenne fermi decine e decine di mezzi pubblici con danni economici serissimi.
La protesta terminò quando la legge che imponeva ai neri di cedere il posto a sedere ai bianchi venne revocata. Fu la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America a decretare all’unanimità l’incostituzionalità della segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama.
Una lezione di forza, dignità, democrazia e forza morale che dovrebbe insegnarci molto e che una volta di più dimostra come il cambiamento di un solo uomo possa cambiare il destino di una moltitudine.