L’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller attuale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede del governo Teocratico di Ratzinger ha dichiarato che la chiesa di Roma si sente discriminata a causa della sua opposizione alle unioni omosessuali, solfa che ci siam già sorbiti alcune volte, quella della chiesa discriminata per le sue idee, e che la sua attuale situazione è simile a quella degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, affermazione che dovrebbe far vergognare solo a pensarla.
Ci vuole coraggio da parte dei vertici dell’Istituzione che ha dato il la all’allegra idea di bruciare gente per le loro idee, per i loro pensieri, per le loro abitudini sessuali, per essere di sesso diverso, per essere gatti, per essere scienziati, per essere artisti, semplicemente per non essere d’accordo con la santa (sic) Istituzione e quindi eretici, a trovare similitudini tra la situazione della chiesa odierna, quella che ha coperto crimini pedofili perpetrati da suoi preti e vescovi e che per questo è giudicata da tribunali e opinione pubblica internazionale, e l’Olocausto, quasi che – a quei tempi – l’Istituzione chiamata Sacra Romana Chiesa si fosse opposta con tutte le sue forze a fascismo, nazismo e a chi la morte per fuoco o gas di sette milioni e mezzo di Ebrei (e di 800mila omosessuali oltre a centinaia di migliaia di ROM e di altri disgraziati) ha organizzato, diretto e perpetrato.
Sono senza vergogna.