Perché tutta questa indignazione? Monti lo aveva già detto chiarissimamente che “le unioni gay sono importantissime ma non urgenti” e mai ha pronunciato le parole matrimonio gay.
Bersani stesso ha parlato più volte di “unioni civili sul modello tedesco” che non sono il matrimonio gay – che non vuol dire che io non lo voglia vuol dire che in un paese come questo non si può passare di colpo dal “niente” dai pestaggi per la strada, dall’omofobia istituzionalizzata o quasi a una legge sui matrimoni gay. Pensare questo è essere fuori dal mondo.
Alcune sottigliezze il Professor Monti poteva risparmiarsele (“Il mio pensiero è che la famiglia sia costituita da un uomo e da una donna. Credo che la famiglia sia fondata sul matrimonio e che i figli siano cresciuti da un padre e una madre. Il parlamento può trovare le forme per disciplinare altre forme di convivenza”) ma siamo in campagna elettorale e – lo scrivo con assoluta serenità e con profondo rispetto per chiunque – bisogna capire una volta per tutte che le leggi si fanno con i voti e che i voti per poter fare le leggi bisogna prenderli.
Ci si può incazzare con Monti perché è omofobo, con Bersani perché non ha coraggio, oppure continuare a votare Berlusconi e Lega cosí da essere sicuri di continuare a vivere in un paese che non esiste.