de La Lurida twitter@LaLurida
La disperata ricerca di voti di Al Tappone lo ha fatto scivolare su temi inaffrontabili per un figaiolo di sì spudorata voracità. L’Ometto che diceva “meglio guardare le belle ragazze che essere gay”, che è riuscito a resuscitare il Patto con la Lega, reinventore del Nuovo che Avanza (nel senso che si può buttare via), il leader (sic) politico la cui coalizione è riuscita a paragonare l’omosessualità all’incesto, alla zoofilia, alla pedofilia, alla poligamia, che con le sue eeccezioni di costituzionalità ha impedito l’approvazione della legge contro l’omofobia, è riuscito a pronunciare la parola gay senza che ‘ce veniss:
a) un subitaneo senso di soffocamento
b) un ictus dovuto all’innalzamento della pressione dovuto all’orrore
c) l’immediata scomunica vaticana
d) il plauso di Calderoli
e) ‘na mossa.
Un effetto che nemmeno l’onnisciente Unto e Bisunto del Signore riusciva ad immaginare è stata l’ilarità che il suo povero annuncio, ché annuncio da poveraccio non si dice, che suona offensivo, ha suscitato sulle reti sociali tra gay e non gay.
Certo, una masnada di sfrante incolte che hanno come dio Dolce & Gabbana disposte a credergli, alcune ce le ha proprio dentro la sua santa coalizione, le troverà di sicuro, ma il colpo a sorpresa dell’okay alle coppie omosessuale proprio non ci è riuscito.
Al Tappone perde colpi. La Faccia tosta non la perde.
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