Li arrestarono nel 2011, con l’accusa di omosessualità. Prove schiaccianti: vestirsi in modo effeminato e bere crema di whiskey Bailey’s che è “cosa notoriamente da gay” e grattarsi i coglioni in pubblico (lo giuro!). Tutto il mondo si mise a ridere. I due giovani no. Furono arrestati e detenuti.
Essere arrestati con l’accusa di omosessualità ed entrare in carcere in Camerun significa essere sottoposti alle angherie sessuali e alle violenze di tutti i detenuti. Deve essere stato un calvario. Ora, in maniera relativamente inaspettata, la sentenza di assoluzione e la scarcerazione.
Per il giudice l’avere un’abbbigliamento ritenuto “effeminato” o bere “crema di Whiskey”, o ancora “grattarsi i coglioni” non costituisce “flagranza di reato”, cioè omosessualità certa, come richiesto dalla legge, quindi i due sono stati liberati.
Non sappiamo se il giudice abbia speigato in aula che per “flagranza di reato” si intente quando ti incontrano a trombare con una persona del tuo stesso sesso, magari serviva a qualcuno.
L’avvocato Alice N’Kom ha difeso i due giovani ed ha vinto per l’ennesima volta, dopo avere resistito alle pressioni politiche e a diverse minacce di morte rivolte a lei, al suo collega avvocato e alla famiglia di entrambi. In Camerun, dove alcuni ministri sono in odore di omosessualità e la caccia al gay è partita dopo uno scandalo che vedeva protagonista uno di loro, l’omosessualità è punita con pene fino a cinque anni di carcere.
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