Interessante metafora politica quella suggerita dal Milan che giovedì ha abbandonato il terreno di gioco durante l’amichevole col Pro-Patria, dopo che Boateng, stanco di essere insultato, calciasse con violenza il pallone conto gli spalti dove urlavano le loro incongruenze i trogloditi chiamati ultras e lasciasse il campo seguito dai suoi compagni.
Significa che in questo paese di razzismo non se ne può più? Che di ignoranti cialtroni falliti che recuperano le loro istanze perdute una giorno alla settimana allo stadio ne abbiamo piene le palle? Che finalmente abbiamo capito che gli esseri umani sono tutti uguali? Che andrebbe fatta una legge per punire severissimamente questa gentaglia?
Crediamo non sia successo nulla di tutto questo, solo si è vista la solidarietà di un gruppo di calciatori che proprio non potevano restare in campo dopo che uno di loro se ne era andato stanco di essere insultato.
Per tutti gli altri processi che dovrebbero portare alla civilizzazione di questo paese siamo ancora lontani.
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