E’ un giovane 16enne, il gruppo dei suoi compagni di scuola, quattro ragazzi e una ragazza, decidono che è gay, anche se lui non si pronuncia sulla questione né da particolari segni per avvallare la loro supposizione. Cominciano i soprusi del gruppo di minus habens.
Lo chiudono nel bagno delle ragazze, gli infilano riviste gay nello zainetto, scrivono il suo numero di cellulare alle fermate dell’autobus della citta con proposte omosessuali esplicite, lo sputtanano con insegnanti e con la squadra di pallavolo.
Pare che la ragazza fosse la più attiva nelle “cattiverie antigay”.
Il ragazzo non esce più di casa. I genitori intervengono e denunciano. I carabinieri convocano e convincono i bulli a desistere. Pare che i cinque si siano scusati (sic).
Ringraziamo i vari governi italiani per non avere fatto leggi che proteggano minorennni e maggiorenni dalla cattiveria gratuita altrui.
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)