Sono molti, oltre al fedele discepolo dell’Unto del Signore già ex-comunista ed ex ministro della Qultura (con la Q? sì con la Q!) ed ex coordinatore di Forza Italia ed ex di destra dopo essere stato ex di sinistra, quelli che stanno cercando qualcosa da fare. Al pari di molti italiani che hanno avuto meno fortuna, meno cariche e hanno sperato in uan classe politica che ha fallito e che ora cerca poltrone per continuare a guadagnare du’ euri.
Sandro Bondi dichiara “Non posso restare in un partito di destra”, come se di destra non fosse mai stato il partito di plastica fondato dal suo capo, e che le primarie (che non ci saranno) del Pdl sono un “pretesto per una resa dei conti interna” con gli ex colonnelli di “An che hanno riconquistato il partito”. Sono parole sue riportate dal giornale del suo ex-partito, non parliamo de Il Giornale, parliamo de l’Unità.
Come dicevamo, a volte ritornano. E cercano casa. La giustifcazione è oltremodo comprensibile: “Ci sono troppe persone all’intero del Pdl la cui caratteristica è l’arroganza”. Lo dice Il Signore dell’Umiltà.