Per la più bella del Reame, la simpatica Rosy Bindi, politico illuminato le cui vuote proposte sono state presentate come se si trattasse di gioielli in una memorabile intervista a SkyTg24 la scorsa settimana, Renzi è figlio del “ventennio di Berlusconi”. Una frase che vuole essere sprezzante e che invece è solo stupida. Renzi è uno di quei figli che si ribellano al padre e lo mandano a dar via l’organo (frase emiliana assai efficace).
Vendola, convinto di stravincere, e non sarebbe neanche male, considera la vittoria di Renzi “Fantapolitica”, che in politichese significa che la vede più che possibile e che gli romperebbe terribilmente i coglioni.
Si può essere d’accordo o no con Renzi, può piacere o no, ci possono essere interessi politici, personali, antipatie, rivalità, ma è innegabile che i due soli candidati alle primarie che hanno fatto proposte chiare si chiamano Bersani e Renzi. E che l’unico che ha detto chiaro e tondo una serie di cose che nessuno ha detto prima (compreso l’impegno alle coppie di fatto sul modello tedesco, per tutti, nei primi 100 giorni – Vendola che è gay dovrebbe dire qualcosa sull’argomento e non solo gridare al vento che vuole sposarsi) è stato Matteo Renzi.
Le frasi sibilline, gli attacchi personali, le proposte che non sono proposte, i giochetti dietrologici, le frasi alla Bindi, la triste politica che la presidente del PD rappresenta, triste come il suo aspetto di oligarca della politica italiana post DC, non fanno parte della nuova politica che gli Italiani si aspettano.
Il PD al 32% del sondaggio di Ballarò non è merito di Rosy Bindi, e nemmeno di Vendola. E’ frutto dello “scontro” tra Bersani e Renzi che se le sono date di santa ragione per governare l’Italia. E se la Bindi e Vendola si leggessero i sondaggi che vedono di fatto Bersani e Renzi in quasi parità forse potrebbero anche fare proposte decenti che procurassero voti.
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