La polizia è entrata nella sede dell’associazione Galz, che si dedica al sostegno delle persone lgtb e all’informazione sulle malattie a trasmissione sessuale in Zimbabwe, e ha ordinato la chiusura delle attività e della sede per mancanza di permessi. E’ solo l’ultima della serie di angherie istituzionali, attacchi, arresti, pestaggi, perpetrati dalle autorità nei confronti di Galz.
Il paese i cui politici affermano che ”se non ti lavi eviti l’AIDS” e che ha permesso che la polizia arrestasse la scorsa settimana 44 persone senza accusarle di nulla, che senza accusarle di nulla le detenesse per 12 ore e senza averle accusate di nulla le rilasciasse il giorno successivo, impedendo arbitrariamente l’entrata in carcere di avvocati dei Diritti Umani del paese, ha colpito ancora.
La autorità dello Zimbabwe sono famose per molte altre ragioni: per avere impedito un matrimonio perché la sposa era bianca e lo sposo nero, per avere rifiutato i preservativi ai reclusi per evitare la promiscuità sessuale e i rapporti gay (sic), e si coprono di ridicolo ancora una volta solo pochi giorni dopo il richiamo fatto da Unione Europea e Stati Uniti affinché si eviti la repressione della minoria sessuale del paese.
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