Dopo un servizio televisivo sulla vita gay in Libano colorato da tinte fortemente omofobe trentasei persone sono state arrestate in un cinema porno gay e, dopo essere state trasportate in deputato luogo, sono state oggetto di ispezione anale per verificare se si trovassero tracce di sperma post-coito.
I fantasiosi poliziotti libanesi si sono appellati al codice civile del paese per poter effettuare la barbara ispezione ai limiti della tortura, ricordando che in Libano sono proibiti i ”rapporti contro natura”. Non lo sono, evidentemente, le pratiche barbare tese a verificare chi è colpevole di fare l’amore come gli pare.