Un funzionario del governo Giamaicano si è dichiarato sopreso (sic) per la fama di paese omofobo e intollerante di cui gode Giamaica e ha affermato che è frutto di ”cattiva propaganda mediatica”. Il fatto che il paese punisca, nei fatti e non solo nelle parole, l’omosessualità con leggi specifiche non è certo frutto di ”cattiva proaganda mediatica”.
Negli ultimi anni sono stati numerosi gli omosessuali perseguitati e ammazzati, numerose le campagne anti-gay (ricorderete quella, ridicola, che accusava la lobby gay di manipolare la lotteria nazionale!!!), le segnalazioni di abusi e vessazioni. E’ di circa un anno fa la notizia di una lesbica giamaicana fuggita nel Regno Unito che chiese alle autorità di non rimandarla indietro, perché nel suo paese rischia la vita.
Tutto questo non è ”cattiva propaganda mediatica”, è omofobia della peggiore specie. E con la propaganda non si risolve. Il paese del reggae e dell’amore universale dovrà ricorrere ad altri mezzi per esere credibile.