A parte gli incazzi di molti esponenti di primo piano (sic) del movimento (sic) non si hanno notizie certe sull’orientamento del PD sulla questione matrimonio ugualitario. I gay e le lesbiche italiani, stanchi di essere presi per il culo, stanno naturalmente pensando di emigrare versi altri lidi voterecci.
Beppe Grillo, vista l’incerta direzione del partito di Bersani, cioè della Bindi, ops… di D’Alema, ha pensato bene di posizionarsi pro-matrimonio ugualitario, certo di essere alle prossime elezioni il primo partito, ché di visionari che votano chi grida più forte l’Italia è stata piena dall’inizio dei tempi.
Aurelio Mancuso, che si potrà contestare, ma sulla cui lucidità politica non ci sono dubbi, lascia un messaggio in Twitter che lascia poco spazio al compromesso: ”All’indomani del casino all’Assemblea Pd Grillo dice si ai matrimoni gay. Non son disposto a esser carne da macello”. Colorito e geniale quello di Franco Grillini: ”Rosy Bindi alla commissione diritti è come Dracula presidente dell’Avis”.