Non c’è da stupirsi: gli stati della ex-Yugoslavia sono un crogiolo di feroci intolleranze, immaginiamo se dopo essersi ammazzati come cani gli uni con gli altri, ortodossi con musulmani, serbi con croati e croati con bosniaci, potevano sviluppare un minimo di tolleranza che includa le persone omosessuali.
Pensare questo a meno di vent’anni da una delle più feroci guerre civili della storia d’Europa è stare fuori dal mondo. A riportarci nel mondo reale ci pensa cosí un sondaggio che afferma che solo il 26% dei serbi ritiene che lo stato debba difendere i diritti delle minoranze sessuali, al pari dei diritti di ogni altra minoranza, mentre il 62% non e’ di questo avviso. Di quest’ultima percentuale, il 28% dice di ritenere gli omosessuali persone malate, rispetto a un 34% per i quali gay e lesbiche, pur non essendo malati, sono comunque persone dannose. Addirittura il 50% non vorrebbe un amico gay.
Per il 68% dei cittadini serbi il Gay Pride serve solo a dimostrare un differente orientamento sessuale -prima di scandalizzarvi, pensateci, molti Italiani pensano lo stesso, mentre soltanto il 29% ritiene che sia una manifestazione a favore dei diritti di una minoranza discriminata.
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