Le cronache dal G8 parlano di una Merkel assolutamente isolata nel panorama dei ”grandi” del mondo, alle prese con la crisi, e delle sue politiche di austerità che vengono viste come obsolete e totalmente inadatte alla creazione di posti di lavoro e di una economia dinamica.
Il documento firmato a Camp David, secondo quanto pubblicato da Unita.it, pur nella vaghezza dei buoni propositi sulla necessità ”imperativa” di ”creare crescita e lavoro”, rappresenta una chiara smentita della austerity policy che Berlino ha imposto all’Europa e che ha il suo nocciolo duro nel fiscal compact.
Secondo quanto emerso dal summit le misure adottate fino ad ora sarebbero totalmente ”inadatte” e le politiche di tagli al welfare e i risparmi selvaggi solo producono recessione. Per i partiti di destra e conservatori recentemente arrivati al potere, sarà un duro colpo e probabilmente porterà a durissimi scontri sociali.
In termini italiani, una sberla a Mario Monti.