L’informazione parte da Hollywood Reporter che informa di come la società che gestisce – meglio gestiva – l’hosting di Megaupload si trovi in gravi difficoltà nella gestine di ‘’25 petabyte” di dati che appartenevano al servizio di Kim Dotcom.
Carpathia, così si chiama il servizio di hosting, si libererebbe dei dati nel più breve tempo possibile (perde novemila dollari al dí per gestirli), ma sono ”corpo del reato” ed è necessaria l’autorizzazione del tribunale. Giornalettismo.com informa che secondo i documenti ufficiali del tribunale, Carpathia Hosting si sarebbe accordata con Megaupload per restituire tutti i dati, dietro pagamento, allo staff del sito; non solo, anche le strutture fisiche dei server, pur di liberarsi delle spese di gestione: per concludere la transazione, l’hoster ha chiesto l’autorizzazione al giudice. Un’eventualità che spaventa non poco la Motion Picture Association of America, Mpaa, perché in questo caso basterebbe installare tutto su altri server per far ripartire il servizio. ”Non ci interessa se Carpathia spegnerà tutto”, dice la Mpaa – cancellando per sempre tutti i dati.
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