Si sarebbe applicato cerotti sulla bocca e sul naso e le guardie di sorveglianza lo avrebbero salvato. Non si spiega se si fosse anche incatenato mani e braccia e avesse ingoiato la chiave per auto-impedirsi di liberarsi le vie respiratorie.
Il segretario Generale Uilpa Penitenziari parla di ”un gesto dimostrativo, che non è escluso possa essere stato messo in piedi per attirare l’attenzione sulla sua vicenda processuale”, e aggiunge che oltre a quello di Lele Mora ci sarebbero stati altri mille tentativi di suicidio in carcere, senza che di questi ultimi nessuno ne abbia dato notizia.
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