La notizia rimbalza da un giornale all’altro: un ipercattolico con potere decisionale avrebbe proibito alla RAI l’utilizzo della parola ”profilattico” in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all’AIDS;
lasciateci dire che lo scandalo non è che qualcuno dia ordini tanto scellerati, lo scandalo è che i giornalisti RAI li ascoltino. C’è chi si stupisce, si faranno sit-in, sono stati scritti comunicati stampa. C’è forse da stupirsi? Nell’Italietta dei moralisti e degli omosessuali berlusconiani, dei gay e delle kulto-kekke che votano a destra, delle moraliste travestite da padri di famiglia eterosessuali, qualcuno ha ancora il coraggio di stupirsi per un veto tanto normale in un paese immorale? Il nemico, insegnano tanti militanti gay nei loro patetici sketch, è sempre da un’altra parte (”A quel frocio di merda lì gli spacco la faccia”, disse un noto esponente delle politiche dell’Uguaglianza gay riferendosi a qualcuno che non gli piaceva). Io ero lì e mi ricordo. Sono passati dieci anni e c’è sempre qualcun altro da incolpare. Che pena.