Stavo conducendo il programma radiofonico di cui ero titolare al tempo, quando arrivò la notizia, che già era nell’aria, avevo amici inglesi che appartenevano al ”giro” della rockstar e sapevo da tempo della sua malattia. Solo dolore, per la perdita della
più bella voce (e che tecnica!) del pop e di un raffinatissimo musicista. Sono passati vent’anni: i Queen hanno avuto l’intelligenza, vista l’impossibilità di trovare un altro cantante di quello stratosferico livello, di non cercarlo. Freddy Mercury continua a cantare dalle radio di tutto il mondo come se fosse ancora tra noi. E’ il merito dell’arte, quella vera. Rende immortale chi lo merita.