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HomeNotizieDiritti UmaniCiarrapico: ''I gay? Una razza che non mi piace''

Ciarrapico: ”I gay? Una razza che non mi piace”

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Si sentiva la mancanza di un fascista agé che dicesse quanto odia i gay. Grazie al programma La Zanzara di Radio24 ci ha pensato Ciarrapico, un uomo che resterà negli annali della storia d’Italia per le sue soavi dichiarazioni.

Un esponente del partido dell’ex-Unto del Signore, ora Kapo in disgrazia non si sa fino a quando. Ciarrapico ha risposto a una domanda sulla candidatura di Nicole Minetti al consiglio regionale lombardo dicendo che ”La Minetti è una bella ragazza. Tra un popolo di pederasti e uno di belle ragazze preferisco il secondo. Non si parla d’altro che di gay sdoganati e indemoniati. Non mi piace questa razza qui. Lasciamoli sfilare una volta l’anno tutti in coda, a Roma purtroppo. Preferisco la Minetti”.

 

Il Senatore fascista agé si è sbagliato: non si sfila una volta all’anno a Roma, si fanno più sfilate (che non servono a un cazzo!) in tutta Italia così i fascisti agé come Lei si possono intrombonare per lo scandalo suscitato da ”un popolo di pederasti” che magari vorrebbero una politica seria dove non si candida una tipa solo perché è una bella ragazza. Si immagini Lei cosa significa sfilare per le strade rivendicando la propria dignità, cosa che Lei non ha mai dovuto fare, dato che si suppone che di dignità ne abbia una, senza nascondere ciò che si è come invece capita a fascisti travestiti da senatori, a vecchi cialtroni travestiti da saggi, a uomini d’affari senza scrupoli travestiti da primi ministri, a mafiosi travestiti da politici che invece di dire chi sono prendono per il culo (ci passi la volgarità) l’Italia tutta, e anche Lei -a meno che non sia d’accordo, cosa di cui ci permettiamo di dubitare- fingendo di essere ciò che non sono. ”Noi fascisti esaltiamo la mascolinità, la fierezza dell’uomo. All’epoca non c’era molta omosessualità”. Immagini qaunto esaltiamo la mascolinità noi, Egregio Senatore fascista agé…

E in quanto alla fierezza dell’uomo non abbiamo nulla da imparare da voialtri che state con le vostre vecchie e flaccide chiappe su una poltrona che non abbandonate nemmeno in punto di morte, senza che facciate nulla per meritarla, grazie a una legge elettorale che è una porcata, gridando strali e offese a questo e quell’altro solo perché il vostro titolo di senatore o deputato vi garantisce l’impunità. La chiamano ”casta”, in realtà si chiama ”vergogna”.

Dice lei, da fascista come si definisce (poi ci spiegherà che cosa ci fa nel Pdl che dovrebbe essere un partito di centro-destra e non un partito fascista), che all’epoca non c’erano omosessuali in giro. Errore: ce n’erano, e molti, anche dentro il regime. Quelli che non appartenevano alla ”casta” -che è un vecchio vizio italiano- erano stati fatti portati su un isola. Tutti quanti. O almeno tutti quelli che non erano abbastanza fascisti. Così, egregio senatore fascista agé, si informi. Se poi vuole continuare a offendere tanti giovani che vogliono solo i diritti che tutti gli altri hanno e di cui non possono godere lo faccia pure, la sua età la permetterà di fare i conti prima di quanto immagini con qualcosa di molto più serio delle offese gratuite. Ci pensi. Gandhi (magari saprà chi è) diceva che serve. Magari se ne accorgerà anche Lei. E ricordi, che a parte il suo Kapo di partito, nessuno è immortale. Cordialità.

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