L’uomo che è stato un po’, quell’Alessandro Zan da Padova che rivendicava ad alta voce (più gridano, più son finti) il matrimonio gay ora dice che ”No, è meglio di no”. Che Vendola è il capo e bisogna
dargli retta. Meglio le Unioni Civili. E con quali leggi? Con quali capacità politiche? Le vostre Signori? Le Sue, Sig. Zan? Sembra di stare in un serraglio, tutti alla mercè di tutti. La scusa? Non il clima politico, ma la sentenza della Corte Costituzionale che di fatto avrebbe ‘‘escluso la via del matrimonio tra persone dello stesso sesso, – battaglia da perseguire comunque in futuro”, così che ”meglio una legge per la costituzione di un nuovo istituto giuridico che abbia gli stessi contenuti del matrimonio e che risponda alle esigenze di una società plurale e moderna”. Non vivono nel mondo reale i politici gay che passano da un partito all’altro per garantirsi le poltrone, non sanno nemmeno di cosa parlano, tanto possono cambiare idea ogni cinque minuti esattamente come gli altri. Ed esattamente come gli altri fanno rabbrividire, almeno gli altri non hanno la scusa di essere stati eletti per ”tutelare” una minoranza. Dovrebbero vergognarsi, ma sono svergognati e non lo faranno.