Un prestigioso sito gay italiano con la parola ”gay” nel dominio, non come noi scalcagnati di Gaiaitalia, che nemmeno c’abbiamo pensato ad avercela nel dominio quella parola lì, e che più volte pubblica intelligenti
provocazioni, si chiede se sotto le parole degli annunci di ricerca di partner sessuali non si nasconda un feroce segregazionismo. Il sito prende come esempio un pezzetto di annuncio standard come ‘‘No neri, no asiatici, no effeminati, no grassi”, a cui si potrebbe aggiungere il mai troppo abusato ‘‘no vecchi, solo gente della mia età, astenersi se non corrispondenti alla richiesta” e via di questo passo. Molti anni fa chiacchierando con John Roman Baker, drammaturo inglese e anima del gruppo AIDS Positive Underground, mi parve provocatoria la sua affermazione, fatta in conferenza stampa, che la cultura gay si nutriva anche di nazismo estetico. Affermazione che pensai riferita solo a una sua esperienza personale, dato che l’uomo è un eccellente drammaturgo, ma certamente non un adone. L’articolo del sito gay italiano, esplora la questione e pone domande intelligenti. E magari ha anche ragione.
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