Il gruppo Liberal-Democratico al Parlamento Europeo ha depositato una interrogazione orale sul nuovo codice civile rumeno entrato in vigore il primo ottobre, che dedica l’articolo 277
alla ”proibizione o equivalenza delle forme di coabitazione con il matrimonio” e arriva ad affermare (al punto 1) che ”il matrimonio tra persone dello stesso sesso é proibito”, al punto 2 che i ”matrimoni conclusi o contratti all’estero, sia da cittadini rumeni che stranieri, non sono riconosciuti in Romania” e al punto 3 che ”le unioni civili tra persone dello stesso o di sesso opposto, concluse o contratte all’estero, sia da cittadini rumeni che stranieri, non sono riconosciute in Romania”, alla faccia delle raccomandazioni dell’UE in tema di uguaglianza di diritti per tutti i cittadini. Per il gruppo ALDE (Liberal-Democratico) denuncia che tale articolo cementa una discriminazione basata sull’orientamento sessuale all’interno del codice civile e rischia i incitare l’omofobia, inoltre contrasta con l’obiettivo della Commissione europea di assicurare che i cittadini europei possano portare con sé il loro status civile quando si spostano da uno stato all’altro creando di fatto una situazione di incertezza giuridica e di contraddizione con le norme europee sulla libera circolazione, nonché con i valori europei di eguaglianza e non discriminazione e chiede alla Commissione di aprire una procedura d’infrazione contro la Romania per violazione delle direttive sulla libera circolazione e per discriminazione basata sull’orientamento sessuale.
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