Il nuovo comunicato stampa di Arcigay ci è arrivato proprio quando cominciavamo a disperare di riceverne di nuovi: consci come siamo dell’utilità dell’attività e degli scritti dell’associazione per
il miglioramento delle nostre vite. E delle vostre. Il comunicato riguarda la cancellazione del Gay Pride di Belgrado previsto per sabado 1 ottobre, accadimento triste che conferma la mancanza di libertà civili, le più elementari, in quella zona d’Europa che vorrebbe essere parte dell’UE in tempi brevi. Arcigay, che c’ha gzente che czi piacze la qultura, definisce la cancellazione una ”deriva pericolosa”. Deriva? Si potrà commentare quello che si vuole sulle forze dell’ordine del paese e sul Ministro dell’Interno serbo ma quando la giustificazione è che ”non si può garantire la sicurezza della manifestazione per timori di violenze di gruppi estremistici” (terribilmente attivi nel paese, e assolutamente incontrollabili, per il momento) che ci sono già state in altre occasioni, noi preferiamo pensare che un attivista vivo sia molto più utile di molti morti a un Gay Pride (e se vogliono martiri che lo dicano). Ma dato che per l’associazione più inutile d’Europa conta solo la visibilità e solo a quella pensano, eccoli tutti tronfi unirsi alla ”comunita’ lgbt internazionale e all’ambasciatore USA a Belgrado Mary Warlick nel richiedere il rispetto della libertà di manifestazione”. Come insegna Frattini, unirsi alle autorità USA significa ”valere qualcosa”. In tutto questo Arcigay qualcosa di buono lo dice: ”Le forze di polizia devono lavorare per permettere che la manifestazione si svolga in tranquillità e sicurezza: l’annullamento della manifestazione si configura come pericolosa violazione dei principi di libertà e democrazia”.
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