L’eterno Natale di Mediaset porterà ad una strage digitale. Una strage di tv locali, per la precisione, che subiranno quello che si configura come un vero e proprio esproprio di frequenze televisive. Non solo. Alle
emittenti verrà negato il diritto di ricorrere alla giustizia amministrativa: chi si ribella, si troverà in casa la polizia, con la prospettiva di tre anni di carcere. Autore di questa nuova trovata ”ad aziendam” il ministro Paolo Romani, con un meccanismo che de facto risarcisce l’azienda del premier del maxi- risarcimento dovuto alla Cir di De Benedetti con un cadeau da 300milioni di euro, il tutto a scapito dell’emittenza locale. Il meccanismo è semplice (e, a suo modo, feroce): a settembre si terranno due gare per l’ulteriore assegnazione di frequenze digitali, di cui la prima riservata agli operatori di telefonia mobile, mentre la seconda è un beauty contest (cioé un “concorso di bellezza” al posto di un’asta competitiva) per sei super- frequenze digitali, in grado di trasportare ciascuna sei canali televisivi. In pratica, saranno i concorrenti dai punteggi più alti per quel che concerne requisiti tecnici e commerciali ad accaparrarsi (gratuitamente) l’ambito premio: è del tutto evidente che si tratterà di Mediaset e Rai. ”A scapito degli editori emergenti”, rileva il deputato Pd Vinicio Peluffo, membro della commissione di vigilanza Rai. Che mette il dito nella piaga: ”Le tv locali sono beffate due volte: i nove segnali destinati a essere venduti all’asta agli operatori di telecomunicazione erano stati assegnati alle tv locali solo sei mesi fa. Un regalo che vale 300 milioni. Pari alla metà della somma pagata all’Ingegner De Benedetti”. (Unita.it)