Potremmo intitolare così, questa seconda nota intorno al bailamme espositivo di questi giorni… no, della Biennale vera e propria ancora non parlerò, a parte che si sa già più o meno tutto, ma il
nostro accredito era per il 2 e 3 Giugno, quindi per oggi mi sono occupato di altre cose, si fa per dire. Ho cominciato sotto casa, alla Giudecca, dove alla Casa dei re Oci, riaperta dopo un lungo ed attento restauro, la splendida dimora neogotica del pittore Mario De Maria, ospita la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo che propone MODERNIKON, Arte Contemporanea dalla Russia. Una ricognizione ampia ed articolata, esposta con grande attenzione, e con una scelta di opere di una sincerità, di una verità, di un dolore memorabili. Tre piani di emozioni forti ad ingresso libero, dal primo Giugno al 28 Settembre. Successivamente sono passato a fare una visita attenta alla Punta della Dogana, che ancora non avevo visto, nel nuovo allestimento: L’ELOGIO DEL DUBBIO, ma ne parlerò quando avrò visitato anche la parte di Palazzo Grassi. Poi è stata la volta della Fondazione Guggenheim, dove il 28 Maggio si è inaugurata la nuova mostra: ILEANA SONNANBENT, un ritratto italiano, aperta sino al 2 Ottobre prossimo. Piacere puro di una scelta d’altissimo livello da una collezione di grande cultura. Mi sono poi lasciato incuriosire da GLASSTRESS, divertente scelta abile ed iperaccattivante dell’abilissimo gallerista Gianni Berengo, nella cornice elegantissima di Palazzo Cavalli Franchetti e che rimarrà aperta sino al 27 Novembre, si tratta di un evento collaterale alla Biennale. Una magnifica sorpresa è costituita dal Padiglione del Lussemburgo, a Ca’ del Duca. No, non è una sorpresa! Essendo un lavoro magnifico, non fa che continuare una tradizione pluriennale di installazioni indimenticabili. Questa sfalsa gli spazi, arrotonda i muri, crea labirinti di finte pareti e di specchi con cui talvolta dilata gli ambienti tutti bianchi e morbidi…come di gommapiuma, ma lo sono veramente…un sogno ovattato imperdibile! Poco lontano, il padiglione della Slovenia,alla Galleria A + A, popolata da grandi affascinanti, inquietanti creature…
Più lontano, a Palazzo Malipiero il Padiglione dell’Iran con la straordinaria installazione visiva e sonora tridimensionale: HOMELESS. A Ca’Rezzonico uno dei fiori all’occhiello della stagione espositiva dei Musei Civici Veneziani: sui tre piani del museo, una ventina di eleganti-inquietanti-sapienti sculture busto/ritratto, in marmi policromi, in cui Barry X Ball, rivisita e ricrea raffrontandole, opere del passato, inserite con grande raffinatissimo gusto, nel percorso del museo. Aperta solo sino all’11 Settembre, è un evento collaterale della Biennale. A Palazzo Fortuny, eccoci, invece TRA (Edge of becoming) opere di tutte le epoche per una terza puntata dopo ARTEMPO ed INFINITUM, per noi, visto che la seconda parte: ACADEMIA, noi non la si era vista qui. Allora non è una terza parte, ma una quarta, insomma non è ispirata come le altre ed il gioco della trasversalità mostra un poco la corda, benché siano esposte opere importantissime. La data di chiusura è il 27 Novembre. A Ca’ Pesaro, un’ampia retrospettiva di Pier Paolo Calzolari visitabile sino al 30 Ottobre. In chiusura di annotazioni: LE FESTIN DE CHUN alla Scoletta dei Battioro e Tiraoro, a San Stae, un lavoro fotografico intorno a rituali esoterico sciamanico alimentari del taiwanese Hsieh Chun-te, artista poliedrico versato in molteplici discipline.
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