L’hanno picchiata. Trascinata a forza verso un’auto e portata alla polizia. Poi l’hanno accusata di essere alcolizzata e pazza. E’ la storia di una donna libica che ha denunciato a viso aperto di
essere stata violentata in casa sua da quindici soldati di Gheddafi. Con il raís impegnato a dipingersi come un santo un’accusa tanto grave non poteva, evidentemente, passare. La negazione degli accadimenti sembra del resto essere uno dei tanti punti di connessione tra certi ”dittatori da cespuglio” e certi altri ”dittatori dichiarati”, che hanno in comune il gusto per la menzogna – altrui.