La lotta per i diritti civili delle persone omosessuali non è una battaglia per dare più visibilità a questo o quello, deve essere, ripeto deve, una lotta per un paese più civile, più accogliente, in poche
parole meno fascista. Chi è eletto ha il dovere di non soccombere alle proprie debolezze, di non sbattere le porte andandosene a causa di una frase infelice – come se a nessuno potesse uscire una frase infelice di tanto in tanto – e soprattutto ha il dovere di stare dove ha deciso di stare, costi quel che costi. Gli articoli del giorno dopo della lobby amica, per spiegare quello che non c’è bisogno di spiegare, come se tutti fossimo deficienti, gli intelligenti discorsi di Ivan Scalfarotto, gli interventi scritti che giustificano frasi infelici e reazioni scomposte sono solo parole. La italiche omosessuali genti ne hanno pieni i coglioni di parole: soprattutto delle parole dei vari appartenenti al PD ex DS ex PDS ex tutto, che sanno solo parlare senza saper fare politica. Andatevene.
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