La domanda è una: se con il mio voto contribuisco all’elezione di una deputata o un deputato, dopo aver ascoltato il di lui/lei programma elettorale, mi aspetto certamente – anche se non sono scema – che faccia
il possibile per mantenere le promesse. Spesso non è così, non solo per mancanza di volontà, ma anche perché la politica è un gioco duro. Quello che non mi aspetto è che chi ho votato si faccia dominare dai propri nervi e se ne vada sbattendo la porta preferendo la polemica all’azione politica. Lo dico da persona che scrive, non da politica. La politica la lascio agli egopati. Io ho altri difetti, quello no. Non so se Paola Concia sia una rompicoglioni, se anche lo fosse non sarebbero fatti miei, quello che so è che Rosy Bindi non è certamente amica delle persone omosessuali e non è donna che abbia cambiato la storia di questo paese. Non mi risulta nemmeno che c’abbia provato. So, lo sanno tutte le lesbiche e i gay d’Italia, che la relazione che la Bindi ha con le ”cose” omosessuali è la stessa che ha il premier con la verità. Non sto glorificando Paola Concia, non mi interessa farlo, né credo che abbia fatto tante e tali cose da meritarsi la gloria, ciò che mi disturba è che due parlamentari elette dagli italiani per tentare di fare di un casino un paese decente perdano tempo e credibilità in sterili polemiche, in litigi puerili, dimenticandosi non solo del mandato, ma anche dello stipendio che prendono ogni mese pagato con i soldi degli italiani.
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