”Avrò anche detto che si dovrebbe tagliare la testa agli omosessuali, ma non ho mai tagliato la testa a nessuno di loro…” è un genio della retorica il presidente del Gambia, uno degli stati africani
con il maggior tasso di omofobia: ”Non accetteremo mai gli omosessuali”. Per non dar adito a dubbi. La situazione in Africa è davvero grave, e alcuni documenti resi noti da Wikileaks e destinati al governo di Obama, affermano che i governi africani vogliono indurire le leggi contro gli omosessuali, ed è quasi certo che lo faranno in tempi brevi. Dopo l’assasinio di David Kato, attivista gay ugandese, il cui omicidio è stato prontamente utilizzato da Polizia le autorità locali per smentire che si trattasse di omocidio, le ”parole forti” contro gli omosessuali e le lesbiche africani hanno preso nuova forza. Va ricordato che in Uganda l’omosessualità è punita con quattordici anni di prigione. In Somalia, Sudan, Nigeria e Mauritania con la pena di morte. Trentanove stati africani hanno leggi specifiche contro gay e lesbiche. In Kenya la propaganda anti-gay parla di ”peste importata dagli stati bianchi occidentali” per corrompere i giovani keniani. E non è che l’inizio.
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