Il giorno di Natale l’organizzazione Minoranze Sessuali di Uganda ha subito un assalto e importantissimi documenti, tra i quali i dati personali di persone omosessuali che si sono rivolte all’organizzazion e che ora potrebbero essere usati dalla stampa locale, sono stati trafugati.
Già in passato la schifosa stampa ugandese pubblicò una lista di persone omosessuali chiedendo alla popolazione di aggredirle. La situazione delle persone omosessuali nel paese è drammatica. I cittadini sono ferocemente omofobi, le chiese evangeliste e i vescovi cattolici del paese fomentano il razzismo e l’odio verso gay e lesbiche, la portavoce del governo vuole a tutti i costi una legge che metta a morte gli omosessuali, con la benedizione di Raztinger, e le organizzazioni vengono derubate dei pochi strumenti che hanno per poter proteggere ed aiutare gay lesbiche, bisessuali e transessuali, oltre ad offrire informazioni sull’HIV.
Nelle ultime settimane il presidente del paese ha preso le distanze dall’omofobia imperante tra i politici ugandesi, dicendo che “l’omosessualità non va incoraggiata”, ma aggiungendo che la proposta di legge contro gli omosessuali è un’iniziativa “di un solo deputato” e non “della politica” ugandese.